Queste, alcune delle domande che più frequentemente riceviamo in merito al nostro progetto. Se non dovessi trovare le risposte che cerchi, contattaci.
Utilizziamo solo “scarti”, ottenuti tramite la potatura degli stessi, solo quando i tagli sono strettamente necessari alla loro sopravvivenza, o quantomeno necessari.
Ci avvaliamo della collaborazione di potatori esperti e certificati, a livello nazionale, al fine di garantire che il legno sia ottenuto solo dopo oggettive valutazioni che gli interventi di taglio siano strettamente necessari al miglioramento delle funzioni vitali dell’albero “donatore”.
I nostri “fornitori” sono possessori di uliveti, come privati o aziende agricole, che nelle operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria, che periodicamente effettuano, provvedono a selezionare i “tagli utili” (per dimensioni e condizioni) per Aliva, dopo la verifica di un potatore certificato che ne conferma l’idoneo operato, questi verranno utilizzati per creare i prodotti.
Si, In un modo moto semplice e “smart”: ogni nostro articolo viene accompagnato da una “Certificato” disponibile in rete (accessibile via QR Code), in cui sono indicate le coordinate geografiche dell’albero, le sue caratteristiche, oltre ai riferimenti del potatore che ha effettuato la potatura con i motivi che ne giustificano la stessa
Grazie alla sinergia con tutti i comuni che decideranno di supportare il nostro progetto, avvieremo delle giornata dedicate alla formazione rispetto alla Xylella, ma non solo, tratteremo tutte le tematiche utili al mantenimento in buono stato di salute di questi “sacri” alberi, tra queste anche le corrette pratiche di potatura.
Tutti gli eventi verranno prontamente documentati sui Social per lasciare una chiara testimonianza del nostro operato.
La partecipazione di quanti più proprietari di ulivi sarà anche occasione utile per creare rete, condizione fondamentale in caso di necessità, per comunicare tempestivamente eventuale diffusioni di malattie tra le piante, incedi o altri eventi dannosi (dolosi o naturali).
Materialmente, non saremo noi a pnatare l’albero. Effettueremo una donazione all’Associzione pugliese OlivaMi, che si prenderà carico di donare a sua volta una pianta a un agricoltore, che fa parte della loro rete finalizzata alla ripiantumazione di quell’area, oggi, pressochè desertificate.